La menopausa produce diversi cambiamenti nel corpo di una donna. Questi cambiamenti interessano anche gli organi genitali femminili che subiscono modifiche a livello sia morfostrutturale, che funzionale. Inizialmente, nel periodo peri-mestruale (42-50 anni), non sono molto evidenti, mentre lo diventano nella post-menopausa. La secchezza vaginale ne è un esempio.
“La secchezza vaginale e i disturbi genito-urinari – chiarisce il professor Osvaldo Sponzilli, direttore ambulatorio di Medicina Anti Aging. Omeopatia e Agopuntura presso l’Ospedale San Pietro FBF di Roma – avanzano con gli anni della post-menopausa, provocando prurito, bruciore e dispareunia (dolore nell’area vaginale durante e/o dopo il rapporto sessuale), e l’attività sessuale è spesso compromessa. Gli organi genitali subiscono quindi una progressiva riduzione di fibre collagene ed elastiche, diminuisce la vascolarizzazione con colorito sempre più pallido e la muscolatura perde di tono per avviarsi verso una sempre maggiore ipertrofia”.
Per quanto riguarda le raccomandazioni inerenti la disfunzione sessuale femminile il dottor Sponzilli cita quelle indicate dalla North American Menopause Association e dalla Società di Ginecologia e Ostetricia del Canada: “La complessità della disfunzione sessuale femminile necessita di un approccio biopsicosociale, con interventi che vanno dai cambiamenti dello stile di vita e di educazione sessuale, a terapie del pavimento pelvico, a coadiuvanti sessuali, a farmaci e integratori alimentari”.
Ma le maggiori novità in merito alla disfunzione sessuale femminile e ai problemi ad essa correlati sono in campo medico. Per combattere la secchezza vaginale potrebbero essere usati estrogeni locali. Un’alternativa alla terapia ormonale, putroppo però non sempre possibile, potrebbero essere quindi le terapie infiltrative locali. Spiega il professor Sponzilli: “Per prevenire e contrastare e migliorare le condizioni di trofismo ed elasticità cutanea si pososno eseguire infiltrazioni con sostanze ad azione biostimolante e biorivitalizzante come: fattori di crescita piastrinici, acido ialuronico naturale, omotossicologici, carbossiterapia o biostimolazione LED. La terapia può essere associata, per esaltare il grado di idratazione, con l’applicazione topica di gel e con terapie orali naturali”.
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